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Bitcoin sta vivendo una trasformazione strutturale, e gli investitori istituzionali stanno gradualmente rafforzando la loro presa su BTC. Questo afflusso di capitali da parte delle istituzioni ha incrementato il prezzo di Bitcoin, ma anche la sua credibilità.
Investitori istituzionali di Bitcoin puntano verso il 20% dell’offerta
Dati recenti mostrano che le istituzioni, dagli ETF alle società quotate in borsa, ora controllano una quota senza precedenti di Bitcoin, per un valore di centinaia di miliardi di dollari. Le stime collocano la proprietà istituzionale tra il 17% e quasi il 31% dell’offerta totale, considerando anche la quota detenuta dai governi.
Secondo i dati di Bitbo, entità come ETF, aziende pubbliche e private, governi e protocolli DeFi detengono complessivamente oltre 3,642 milioni di BTC, pari a circa il 17,344% dell’offerta totale. Ai prezzi attuali, ciò equivale a circa 428 miliardi di dollari di Bitcoin custoditi nei tesori istituzionali.
Gli ETF sono i maggiori detentori, con oltre 1,49 milioni di BTC, mentre le società quotate, come MicroStrategy, Tesla e altre, possiedono 935.498 BTC. Particolarmente rilevante è il ruolo di MicroStrategy, che con una strategia di accumulo aggressiva negli ultimi anni è arrivata a detenere 628.946 BTC, pari a circa il 3% dell’intera offerta circolante.
Sempre secondo Bitbo, le aziende private detengono 426.237 BTC, per un valore di circa 50,17 miliardi di dollari, equivalenti al 2,03% dell’offerta totale circolante. Le società di mining di BTC possiedono 109.808 BTC (0,523% dell’offerta circolante), mentre i protocolli DeFi detengono 267.236 BTC (1,273% dell’offerta circolante).

Le stime potrebbero essere ancora più alte
Altri rapporti, tra cui uno studio congiunto di Gemini e Glassnode, suggeriscono che i numeri possano essere persino superiori. Le loro analisi indicano che i tesori centralizzati – composti da governi, ETF, aziende e exchange – controllerebbero fino al 30,9% dei Bitcoin in circolazione, pari a oltre 6,1 milioni di BTC.
Questo aumento rappresenta una crescita del 924% del controllo istituzionale di Bitcoin rispetto a dieci anni fa.

Bitcoin è il nuovo parco giochi di Wall Street?
La crescita di Bitcoin nei suoi primi anni era alimentata da una combinazione di entusiasmo degli investitori retail e convinzione a lungo termine degli early adopter. Ma l’equilibrio di potere nel mercato sta cambiando. I dati sulle partecipazioni mostrano che Bitcoin sta diventando sempre meno accessibile per i piccoli trader ed è ormai un terreno di gioco per le grandi istituzioni di Wall Street.

Attualmente, BTC/USD è scambiato sopra i 116.000 dollari (fonte: TradingView).
La domanda istituzionale per Bitcoin non si limita a società ed ETF: anche i governi stanno iniziando a farsi sentire. Gli Stati Uniti hanno compiuto il passo più significativo all’inizio del 2025, istituendo a marzo una Riserva Strategica di Bitcoin, riempita con asset digitali sequestrati e confiscati. Altri governi, come El Salvador e Bhutan, stanno anch’essi accumulando Bitcoin tramite acquisti intenzionali e continuativi, riducendo ulteriormente l’offerta disponibile in circolazione.