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Ethereum (ETH) ha recentemente registrato una notevole ripresa, avvicinandosi sempre più al suo record storico (ATH) di 4.878 dollari dopo un prolungato periodo di consolidamento.
Martedì, ETH ha superato la soglia dei 4.600 dollari per la prima volta dopo anni, sovraperformando altre criptovalute, tra cui Bitcoin (BTC) e XRP.
ETF su Ethereum attirano 8,2 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno
Questa performance di prezzo è in gran parte attribuibile a un importante afflusso di capitali negli Ethereum spot ETF, che in un solo giorno hanno registrato 1 miliardo di dollari in afflussi — il dato giornaliero più alto mai registrato.
Secondo i dati di Messari, dall’inizio del 2025 gli afflussi negli ETF su Ethereum hanno raggiunto 8,2 miliardi di dollari, pari a circa l’1,5% della capitalizzazione di mercato di ETH.

In confronto, gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato 178 milioni di dollari di afflussi nella sola giornata di ieri e 19,4 miliardi di dollari da inizio anno, rappresentando però solo lo 0,8% della capitalizzazione di mercato di BTC.
Pur mantenendo la leadership in valore assoluto, BTC sta attirando meno capitale in proporzione rispetto a ETH, segnalando un cambiamento nel sentiment degli investitori.
Spinta regolamentare e adozione bancaria
La recente crescita del prezzo di Ethereum è stata favorita anche da sviluppi normativi positivi.
La firma del GENIUS Act da parte del presidente Donald Trump ha introdotto un nuovo quadro normativo per le stablecoin, potenzialmente in grado di accelerarne l’adozione e l’integrazione nei sistemi finanziari.
Grandi banche come Morgan Stanley, JP Morgan, Citigroup e Bank of America stanno già valutando l’implementazione di criptovalute ancorate al dollaro, un segnale ulteriore della crescente legittimità di questo mercato.
Le aziende quotate puntano su ETH
Secondo Jake di Messari, questi sviluppi regolamentari e i dati chiave hanno contribuito a invertire la visione ribassista su Ethereum, diffusa negli ultimi mesi a causa delle sue performance deludenti.
Attualmente, sono detenuti in sicurezza circa 130 miliardi di dollari in stablecoin, che rappresentano il 50% della quota di mercato, insieme a 7,2 miliardi di dollari in asset reali tokenizzati (RWA) e a un numero crescente di imprese che stanno costruendo sulla blockchain di Ethereum.
Inoltre, 865.000 ETH sono ora detenuti da società quotate che stanno adottando un approccio simile a quello di MicroStrategy con Bitcoin, evidenziando un’ampia gamma di acquirenti istituzionali che vedono in Ethereum un investimento di lungo periodo.
SharpLink ha nominato il cofondatore di Ethereum Joseph Lubin come presidente e detiene oltre 360.000 ETH.
BitMine è passata dal mining di Bitcoin a un modello di tesoreria in Ethereum, mentre Bit Digital ha spostato completamente il proprio focus su ETH, accumulando oltre 120.000 ETH.
Flussi di capitale
Gli investitori istituzionali stanno accumulando ETH su larga scala, con circa 25 milioni di ETH acquisiti dal mese di giugno.
Secondo l’analista, questa accumulazione non è guidata da speculazioni retail, ma da un’allocazione strategica da parte di società finanziarie.
In definitiva, la convergenza tra stablecoin, tokenizzazione, infrastruttura aziendale e domanda di tesoreria sta generando flussi di capitale concreti, confermati sia dall’attività on-chain sia dalle dichiarazioni delle società quotate.
Come sintetizza Jake:
“Quello che prima era interesse direzionale sta diventando allocazione. $ETH non si sta rivalutando perché il mercato crypto lo vuole. Sono i bilanci di Wall Street a forzare il movimento.”
