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La rete Ethereum registra il picco più alto di transazioni giornaliere dell’ultimo anno, mentre riserve strategiche e indirizzi attivi volano.
Succede tutto in silenzio, senza grandi annunci, ma la rete Ethereum sta macinando numeri che parlano da soli, dove le transazioni giornaliere hanno toccato quota 1,7 milioni, il valore più alto degli ultimi dodici mesi. Un dato che non arriva da un pump improvviso o da un momento di hype, ma da un costante aumento nell’uso reale della rete. L’attività on-chain sta prendendo velocità, e lo fa in modo naturale, senza scossoni. È come se Ethereum avesse inserito la marcia giusta e ora si muovesse spedito, spinto non solo da chi già conosce bene la rete ma anche da nuovi ingressi, con gli indirizzi attivi crescono sempre di più. Non è il solito rumore da trading speculativo, ma una spinta più profonda, più concreta, con una base che si allarga e una community che partecipa sempre di più.
#Ethereum is showing signs of quiet but strong growth onchain.
Daily transactions have climbed to their highest levels in more than a year, showing that usage is not just steady but accelerating.
More users are engaging, with active addresses and new addresses both trending… pic.twitter.com/YXPdj7RMtM
— Cas Abbé (@cas_abbe) August 3, 2025
Meno Ethereum in circolazione, più valore potenziale
Nel frattempo, sotto la superficie, l’EIP-1559 continua a fare il suo lavoro, silenzioso ma costante, brucia Ethereum ad ogni transazione, e anche se il mercato ha attraversato settimane complicate, con alti e bassi, il saldo netto delle emissioni resta vicino allo zero. La dinamica dell’offerta si sta facendo sempre più rigida. Non si stampa più Ethereum a volontà, anzi, una parte se ne va per sempre, bruciata e irrecuperabile, ma se dall’altra parte aumentano le persone che vogliono spazio sulla rete, il risultato è facile da intuire: più domanda, meno offerta.
Il meccanismo classico. Una combinazione del genere, specie in un contesto in cui l’interesse cresce, può avere effetti importanti sul prezzo e anche se, finora, il mercato sembra non aver ancora reagito del tutto. E poi c’è un altro dato che non passa inosservato, la cosiddetta “riserva strategica” di Ethereum, ossia i capitali allocati in modo mirato sull’asset, è passata da 200 milioni ad aprile a circa 10 miliardi in soli quattro mesi.
Un aumento di cinquanta volte difficile da ignorare e che va letto come un segnale chiaro: c’è chi sta accumulando, e lo sta facendo in grandi quantitativi, ma non si tratta di piccoli operatori o movimenti casuali, sembra piuttosto una mossa di lungo periodo, da chi ha intenzione di mantenere posizione anche in vista dei prossimi sviluppi della rete. Un comportamento simile, specie in questa fase, lascia intuire che il sentiment sia tornato a essere orientato verso una fase potenzialmente bullish e anche se non si può parlare di bull run ancora, i presupposti iniziano a delinearsi.
Il prezzo ancora non reagisce, ma qualcosa si muove
Nonostante tutto questo fermento sotto traccia, Ethereum resta ancora in una fase di relativo equilibrio sul fronte del prezzo, anche se non ha ancora risposto in modo deciso a quanto sta succedendo a livello di fondamentali. Ma è proprio questa discrepanza che attira l’attenzione, perché quando l’attività sulla rete cresce, quando gli indirizzi attivi si moltiplicano, quando l’offerta si stringe e le riserve si gonfiano, prima o poi qualcosa deve cambiare. La storia insegna che questi segnali, presi nel complesso, spesso anticipano i movimenti di prezzo, ed è forse qui che Ethereum sta costruendo le basi per il prossimo scatto in avanti.
Un’accelerazione che, se confermata nei prossimi mesi, potrebbe anche trasformarsi in un nuovo ciclo espansivo. Ciò che colpisce, in tutto questo, è la coerenza dei dati, ma non si tratta di un pump temporaneo spinto dalle solite voci o da qualche narrativa passeggera, ma piuttosto di un movimento lento ma costante, guidato da metriche concrete.
Il fatto che il numero di transazioni salga in modo regolare, che le emissioni siano sotto controllo e che la community continui ad allargarsi senza pause, rafforza l’idea che Ethereum stia attraversando una fase di maturazione. Non più solo una piattaforma per smart contract, ma un’infrastruttura sempre più centrale nell’ecosistema delle crypto. E se i segnali di accumulo continueranno a crescere, potrebbe davvero essere l’inizio di una nuova fase. Non per forza esplosiva, almeno all’inizio, ma solida. Costruita su fondamenta vere.