Dopo un periodo di flessione, Ethereum sembra voler rialzare la testa. Attualmente è scambiato intorno ai 2.540$, con un lieve rialzo dell’1% nelle ultime 24 ore. Questo piccolo recupero arriva dopo un netto calo che la scorsa settimana aveva portato il prezzo nella zona dei 2.400$, segnando quello che potrebbe essere un rimbalzo a breve termine dalle recenti pressioni ribassiste.
Anche se il prezzo continua a muoversi tra salite e discese, gli analisti on-chain seguono da vicino l’andamento del mercato di Ethereum, utilizzando vari indicatori che offrono sia un contesto storico, sia spunti utili per provare a prevedere cosa potrebbe succedere in futuro.
Secondo un recente report di un analista di CryptoQuant, l’attenzione si sta spostando su come Ethereum si comporta nel lungo periodo rispetto a certi indicatori fondamentali. Questi strumenti potrebbero aiutare a individuare i possibili livelli minimi di prezzo (i cosiddetti floor) e a riconoscere quando il mercato è surriscaldato, ovvero vicino a una possibile inversione.
Un’analisi di CryptoQuant svela i “prezzi pavimento” di Ethereum
Un analista di CryptoQuant, noto online come CryptoOnchain, ha pubblicato un’analisi dettagliata sui possibili “prezzi pavimento” di Ethereum, basandosi su un mix di dati on-chain e indicatori di mercato.
Questi livelli rappresentano soglie statistiche che in passato hanno spesso fatto da zona di supporto durante le correzioni del mercato. Tra questi c’è il prezzo realizzato, che indica il valore medio a cui ogni ETH attualmente in circolazione è stato movimentato l’ultima volta sulla blockchain.
Questo indicatore viene spesso usato come termometro del sentiment di mercato, utile per capire se gli investitori stanno guadagnando o perdendo. Un altro riferimento interessante è il cosiddetto mean_price_classic, ovvero la media dei prezzi di chiusura giornalieri di Ethereum dalla sua nascita a oggi: in pratica, una media storica che offre una visione d’insieme del valore complessivo del mercato.
Questo dato viene affiancato al delta_price_classic, un indicatore calcolato sulla base della differenza tra la capitalizzazione realizzata di Ethereum e la sua capitalizzazione media storica, il tutto corretto in base all’offerta in circolazione.
Secondo l’analista, il delta price è spesso utilizzato nelle analisi su Bitcoin per individuare le aree in cui l’asset risulta sottovalutato. Applicando lo stesso concetto a Ethereum, questo indicatore offre un punto di vista simile per capire quando il mercato potrebbe trovarsi vicino a un livello minimo, o comunque in una zona interessante per chi guarda al lungo periodo.
Come individuare i top di mercato e le possibili zone di resistenza
In un’altra analisi, CryptoOnchain ha illustrato alcuni strumenti utili per riconoscere i possibili picchi di mercato. Tra gli indicatori citati ci sono il realized_price_x2 e il realized_price_x3, ottenuti semplicemente moltiplicando il prezzo realizzato di Ethereum per due e per tre.
Storicamente, questi livelli hanno spesso coinciso con fasi di euforia di mercato, in cui il prezzo ha toccato dei massimi temporanei prima di subire una correzione.
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Un altro strumento interessante è il price_top_stddev, che tiene conto anche della volatilità: si calcola aggiungendo al prezzo realizzato due volte la deviazione standard storica del prezzo di chiusura di ETH.
Questo indicatore segnala quando i prezzi sono statisticamente molto elevati, spesso in linea con momenti di forte euforia e speculazione nel mercato. Secondo CryptoOnchain, tenere d’occhio queste zone può aiutare i trader a gestire meglio il rischio durante i rally prolungati, visto che in passato questi livelli hanno anticipato importanti inversioni di ciclo.